La borsa di studio EDISU e gli interventi monetari di altri enti: quale compatibilità?
Maggio 2018
Oltre alla borsa di studio regionale, gli studenti possono beneficiare di altri interventi monetari partecipando a bandi emanati da enti pubblici o privati. La domanda che ci si pone nello studio è: questi benefici possono essere cumulabili? Se sì, quali e sulla base di quali criteri?
Dall’analisi dei bandi pubblicati sui siti degli atenei e del Collegio Einaudi, si possono distinguere diversi interventi sebbene chiamati con lo stesso nome “borsa di studio”: borse di studio con finalità analoghe a quella regionale, ovvero sostenere studenti capaci in condizioni economiche svantaggiate; borse rivolte a studenti stranieri per la frequenza di un corso di laurea in Italia; premi di studio, erogati esclusivamente sulla base di spiccati meriti accademici; borse per specifiche finalità (frequenza di un corso di lingue) o per motivi particolari (vittime di terrorismo); borse a fronte dello svolgimento di una precisa attività di ricerca o della produzione di uno elaborato (assimilabili agli assegni di studio); concorso di idee in senso proprio; premi per la migliore tesi di laurea o ai migliori laureati.
La tesi che si sostiene è che debbano essere ritenute incompatibili le borse di studio aventi lo stesso scopo di quelle regionali, mentre dovrebbero essere cumulabili tutti gli altri benefici per la ragione che hanno una finalità diversa; i premi per la tesi di laurea non rientrano neanche nell’accezione di borsa.
Infine, l’ammontare della borsa di studio regionale non copre integralmente il costo di mantenimento degli studenti per cui consentire ai borsisti di accedere ad altri interventi – peraltro di importo modesto, di numero esiguo e erogati per merito – permetterebbe loro di coprire, in parte, il “gap” che attualmente colmano ricorrendo ad attività lavorative: i dati AlmaLaurea ci dicono che quasi il 68% dei laureati 2016 in Piemonte, beneficiari di borsa, ha avuto un’esperienza lavorativa.